In Psicoterapia esistono diversi modelli di riferimento, che guidano la comprensione della sofferenza psicologica della persona ed il suo trattamento, con il fine ultimo di raggiungere il miglior stato di benessere auspicabile.
L’approccio da me utilizzato è quello Cognitivo-Comportamentale (CBT), che ha come elemento centrale la teoria in base alla quale i nostri problemi, comportamentali ed emotivi, sarebbero influenzati da ciò che facciamo (comportamenti) e da ciò che pensiamo (pensieri, cognizioni, interpretazioni) nelle situazioni di vita che affrontiamo quotidianamente.
Non sono, dunque, le situazioni o gli altri a farci star male (o perlomeno, non sempre), ma il modo in cui noi interpretiamo, viviamo e agiamo in una specifica circostanza. Tali modalità sono incarnate dentro di noi, spesso agiscono in modo inconsapevole, come se ci guidasse un pilota automatico interno.
L’attenzione del lavoro terapeutico è, dunque, posta sui nostri pensieri e sui nostri comportamenti attuali: cambiarli può permetterci di stare meglio.
Solo se siamo attivi e non più passivi agli schemi che abbiamo dentro, possiamo produrre un vero cambiamento.
Il focus dell’intervento è posto sulle azioni (emotive e comportamentali) che noi mettiamo in atto dopo uno specifico evento di vita.
Ad esempio, nelle situazioni che ci preoccupano o ci provocano ansia, possiamo imparare a rilassarci invece di agire in modo disfunzionale o impulsivo (ad esempio assumendo sostanze psicoattive o andando incontro ad un’abbuffata). Possiamo imparare ad allontanarci momentaneamente dalle situazioni in cui proviamo rabbia o ad agire in modo graduale e progressivo quando ci sentiamo depressi.
La reazione emotiva e comportamentale che noi abbiamo è mediata dai pensieri e dai modi in cui leggiamo e interpretiamo ciò che ci accade. Attraverso questo approccio possiamo individuare pensieri ricorrenti, schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, così da modificarli, metterli alla prova e crearne altri più flessibili, ricchi e oggettivi, funzionali al benessere della persona.
(Beck J. S., 2013)
L’intervento psicoterapeutico si basa sul riconoscimento, insieme al paziente, degli elementi che ne caratterizzano il funzionamento mentale, che possono mutare nel corso del tempo.
Per questo motivo viene data molta importanza al tipo di relazione che si sviluppa.
Il terapeuta è colui che detiene la conoscenza delle tecniche e dei modelli teorici, ma solo il paziente conosce se stesso e sa quale cambiamento vuole per sé, per cui è fondamentale che il paziente sia continuamente attivo, in seduta e tra una seduta e l’altra, attraverso esercizi pratici e tecniche diverse (schede di automonitoraggio, esercizi di esposizione, rilassamento, ecc.
Lo scopo dell’intervento è quello di risolvere problemi psicologici concreti. Gli obiettivi vengono stabiliti all’inizio del percorso e definiscono la bussola dell’intero intervento e per monitorare la correttezza del lavoro.
La terapia cognitivo-comportamentale inizialmente si concentra sul presente, favorendo una riduzione dei sintomi.
La terapia mira a portare il paziente a diventare terapeuta di se stesso.
Il tempo medio va dai 6 ai 12 mesi, ma può anche durare di più se le esigenze cambiano nel corso dell’intervento o se compaiono nuovi obiettivi di lavoro.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale è un intervento scientificamente fondato, con oltre 40 anni di ricerca che ne dimostrano l’efficacia. Studi clinici hanno evidenziato che l’80% dei pazienti affetti da disturbi d’ansia e depressione mostrano miglioramenti significativi dopo un ciclo di CBT. Questo approccio si basa su un modello strutturato e orientato agli obiettivi, che integra tecniche cognitive e comportamentali per promuovere cambiamenti duraturi.
Ogni incontro dura circa un’ora.
Gli interventi hanno una durata variabile: in alcune situazioni può essere sufficiente un unico incontro, mentre in altre sono necessari più colloqui. Questa variabilità dipende dal tipo di problema o difficoltà evidenziata e dalla motivazione del paziente, per cui non è possibile definire a priori una durata.
Nel corso dell’Intervento sono previsti dei colloqui di confronto sull’efficacia delle attività svolte e sull’andamento del percorso, sia dal punto di vista del paziente che da quello dello Psicologo. Tutto ciò viene fatto sempre nell’ottica di fornire un aiuto che sia concreto a specifico per la persona.
I costi variano a seconda dell’intervento richiesto. A tal fine, nel primo incontro saranno fornite in maniera dettagliata costi e durata approssimativa del percorso psicologico.
Le tariffe che il professionista può erogare rispettano quanto stabilito dal Tariffario dell’ Ordine Nazionale degli Psicologi. Il tariffario elenca le prestazioni spettanti allo Psicologo e indica il prezzo minimo e massimo di ogni prestazione.
Le tariffa è comprensiva di tutto il materiale necessario per l’esecuzione delle attività e si mantiene costante per tutta la durata dell’intervento.
Lo psicologo, come tutti i professionisti nella Sanità, emette fattura detraibile fiscalmente come spesa sanitaria.
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