La comunicazione è un processo apparentemente semplice, basato sullo scambio di informazioni tra persone. Tali informazioni possono riguardare fatti accaduti, sentimenti provati, opinioni. Ogni scambio, però, implica il coinvolgimento di caratteristiche e qualità personali, che si traducono nel modo in cui parliamo, nel tono di voce, nella gestualità. Tutti questi elementi vengono colti dall’interlocutore e influiscono sulla sua reazione a ciò che diciamo. Spesso non ci rendiamo conto di questi aspetti e possiamo ricevere o dare una risposta aggressiva inaspettata e soprattutto priva di ogni apparente spiegazione.
Un’abilità fondamentale dei processi comunicativi è l’assertività. Essere assertivi significa saper esprimere se stessi e far valere il proprio punto di vista rispettando le idee ed i diritti degli altri.
La comunicazione assertiva è rispettosa dell’altro e di se stessi, permettendo di comunicare ciò che vogliamo dire in modo diretto e chiaro. L’aspetto centrale di tale abilità consiste nel fatto che migliora le possibilità di far arrivare un messaggio all’altro e che esso venga considerato nella sua completezza, senza fraintendimenti di sorta. Al contrario, se comunichiamo in modo aggressivo o passivo il contenuto del messaggio può andare in secondo piano perché le persone rischiano di focalizzarsi troppo sul modo in cui è stato espresso e reagire a queste modalità di comunicazione più che al contenuto.
Due modalità di comunicazione distanti dall’assertività sono la passività e l’aggressività.
Chi ha uno stile di comunicazione interpersonale passivo, potrebbe avere difficoltà a farsi ascoltare, tenendo il proprio parere per sé e adeguandosi a quello che decidono gli altri. L’interlocutore potrebbe interpretare tale comportamento come segno di scarsa importanza di ciò che si pensa o si sente; nei casi limite, può approfittarsi di tale tendenza, non considerando i bisogni e il punto di vista della persona passiva.
Questo può accadere quando, ad esempio, un amico ci chiede in prestito un oggetto a cui noi teniamo moltissimo e l’amico lo sa benissimo. Noi, per timore di rovinare l’amicizia non riusciamo a dire di no e prestiamo l’oggetto. Ma dire sempre di si può anche rovinare le relazioni e spingere gli altri ad approfittarsi di noi.
All’estremo opposto c’è la modalità comunicativa aggressiva, caratteristica di coloro che non accettano le opinioni altrui non lasciando spazio agli altri, cercando di imporre la propria. In questo caso, non si tiene conto dei bisogni degli altri, del loro modo di sentirsi. Le persone che risultano aggressive umiliano ed intimidiscono gli altri; possono anche arrivare ad essere minacciose sul piano fisico e, nel peggiore dei casi, violente. Nel lungo termine, la modalità aggressiva allontana gli altri, i quali non si fidano più e tendono ad evitare la persona che mette in atto tale stile.
Ognuno di noi è caratterizzato dalla prevalenza di uno stile comunicativo, che si sviluppa sulla base delle specifiche esperienze di vita. Nel momento in cui ci rendiamo conto che il modo in cui comunichiamo crea disagio a se stessi e agli altri possiamo lavorare su di noi per acquisire uno stile assertivo e stare meglio.
Il training di assertività può essere utile per:
- Conoscere meglio se stessi, attraverso l’analisi delle proprie modalità di funzionamento relazionale e sociale;
- Migliorare le proprie capacità relazionali;
- Costruire una buona immagine di sé, imparando a rispettare i diritti propri e altrui;
- Comunicare in modo più efficace;
- Riuscire a gestire i conflitti, manifestando il proprio disaccordo ed esprimendo il proprio punto di vista in modo funzionale;
- Ricevere una critica e formulare critiche costruttive.